Il lato oscuro degli esami: 3 effetti negativi delle prove standardizzate sull’apprendimento degli studenti Gli effetti negativi delle prove standardizzate sull’apprendimento e sul benessere degli studenti e sullo sviluppo degli insegnanti

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23 aprile 2024

Rawan Essam

Recensito da: Alessia Bombi

 

Le prove standardizzate sono un metodo ampliamente utilizzato per valutare le conoscenze e le abilità degli studenti in maniera uniforme. Nonostante la loro intenzione di fornire una valutazione equa, sono state criticate per provocare effetti negativi sull’apprendimento degli studenti. 

Gli effetti negativi di queste prove compromettono il benessere degli studenti, causando un aumento dei disturbi piscologici. Inoltre, gli studenti non hanno l’opportunità di approfondire attraverso materiali di apprendimento adeguati e tendono a privilegiare la memorizzazione piuttosto che la comprensione, con conseguente perdita di motivazione. 

 

Ansia da prestazione 

Gli studenti possono essere soggetti ad ansia da prestazione prima di affrontare un esame, un fenomeno che può influire negativamente sul rendimento accademico e sul benessere generale. Tale ansia può derivare dalla paura del fallimento, dal confronto con gli altri studenti o dalla mancanza di preparazione. L’ansia da prestazione è spesso associata a sentimenti spiacevoli come il nervosismo, preoccupazione o paura che gli studenti provano durante o dopo aver finito un esame.

Inoltre, può causare problematiche cognitive, come difficoltà di concentrazione o vuoti di memoria. Può anche generare disturbi alimentari o del sonno. L’ansia da prestazione colpisce la maggior parte degli studenti, compresi i bambini. Essa può influire sul rendimento degli studenti, dall’infanzia all’università, colpendo anche gli adulti che si trovano ad affrontare esami professionali. Le ricerche sottolineano che tra il 40 e il 60% degli studenti soffre di disturbi d’ansia di grave entità prima di affrontare un esame, con un impatto significativo sulla loro capacità di esprimere appieno le proprie potenzialità. 

 

L’impatto della pressione valutativa sugli insegnanti e sull’apprendimento degli studenti

Gli insegnanti possono essere soggetti a un considerevole livello di stress a causa del rendimento degli studenti nelle prove, interpretando spesso i risultati come un riflesso della qualità del loro insegnamento. Uno studio ha evidenziato che gli insegnanti percepiscono una forte pressione nel cercare di incrementare i voti degli esami, costringendoli a privilegiare le competenze direttamente correlate a tali valutazioni. Questo può comportare una trascuratezza degli aspetti più complessi e articolati delle discipline, limitando così la possibilità di offrire un’istruzione che abbracci tutti gli aspetti dello sviluppo educativo in modo completo.

L’attenzione esclusiva agli esami, a discapito di una comprensione più profonda della materia, porta gli insegnanti a cessare l’esplorazione e l’adozione di nuove tecniche e metodi di insegnamento in aula. Di conseguenza, la paura di essere percepiti come insegnanti non qualificati si ripercuote sulla creatività e induce a utilizzare solo metodi di insegnamento che si basano sulla memorizzazione. Questo approccio si ripercuoterà negativamente sull’apprendimento degli studenti, portandoli a perdere interesse per la materia, con la conseguente mancanza di motivazione ed impegnarsi nello studio. 

 

Mancanza di motivazione 

La motivazione è il carburante che spinge gli studenti ad ottenere ottimi risultati, a svilupparsi e a migliorare le proprie abilità ed esperienze. Tuttavia, quando questa viene meno, le conseguenze sono catastrofiche. 

Gli studenti possono sperimentare una diminuzione di motivazione dopo aver ricevuto un voto negativo. Come evidenziato dallo studio, coloro che ricevono un voto negativo sono più propensi a perdere interesse per lo studio e a manifestare difficoltà nel proseguire il loro percorso educativo.

 

In sintesi, i docenti dovrebbero adottare criteri valutativi che vadano oltre le prove standardizzate. È fondamentale utilizzare metodi che promuovano molto di più la comprensione rispetto alla memorizzazione, evitando al contempo forme di valutazione che possano generare eccessiva pressione o portare un senso di frustrazione. Inoltre, è necessario impiegare approcci che favoriscano l’attività e la motivazione degli studenti, garantendo così un processo educativo efficace e coinvolgente. 

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